domande
1. Cosa sono melodia, armonia e ritmo?
2. Cosa è un accordo?
3. Come è fatta la chitarra?
4. Quali tipi di chitarra esistono?
5. Ci sono accessori utili per lo studio della chitarra?
6. Cosa significa: “chitarra classica”?
7. Cosa significa accompagnare un un brano musicale?
8. Cosa si può fare con la chitarra?
9. Quali altri suoni si possono produrre con la chitarra?
10. Quali sono i punti forza e deboli delle varie techiche chitarristiche?
11. Scrivere la musica, perchè? Come?
12. La musica si scrive in un modo solo?
13. Vorrei comprare un buon amplificatore uso casalingo o piccolo live
14. Vorrei comprare multieffetto per chitarra
15. Vorrei comprare basso acustico (da non spendere una follia….)
Contents
- 1 risposte
- 2 1. Cosa sono melodia, armonia e ritmo?
- 3 E’ importante da subito definire i concetti fondamentali a cui si farà riferimento quando si parlerà di musica; con il termine melodia si intende una successione di note organizzata nel tempo, quindi possiamo dire che la melodia è la parte che possiamo cantare e può essere eseguita da un cantante o da uno strumento solista; con il termine invece di armonia si intende la successione di accordi che normalmente fa da accompagnamento alla parte melodica; però queste due funzioni non starebbero insieme se non seguissero uno stesso ritmo, cioè una successione di accenti che determina l’andamento della composizione musicale.
- 4 TORNA ALLE DOMANDE
- 5 2. Cosa è un accordo?
- 6 Un accordo è un insieme di tre note di nome diverso che possono essere eseguite contemporaneamente o separatamente ed in questo caso si dice che l’accordo viene arpeggiato. A seconda delle note che compongono l’accordo e della distanza tra di loro, si possono avere tre tipologie di accordi più frequentemente usati: Accordo MAGGIORE: questi sono gli accordi che trasmettono più facilmente una sensazione di serenità, allegria o pace. Accordo MINORE: questi al contrario suscitano una sensazione di tristezza o malinconia. Accordo di SETTIMA: questi invece danno una sensazione di tensione, di non riposo, e normalmente sono seguiti da un accordo maggiore o minore sul quale risolvono allentando la tensione accumulata. Quindi ogni tipo di accordo ha una sua funzione evocativa che associata ad un andamento ritmico supporta ed accompagna la melodia. Una sequenza di accordi che viene ripetuta più volte all’interno di un brano è detta giro armonico o semplicemente giro.
- 7 TORNA ALLE DOMANDE
- 8 3. Come è fatta la chitarra?
- 9 Gli elementi costitutivi della chitarra sono: Paletta: di varie forme è la parte dove alloggiano le meccaniche Meccaniche: meccanismi ai quali sono annodate le corde che servono per tenderele Manico: il “braccio” che va dalla cassa alla paletta Tastiera: è la parte anteriore del manico cioè l’insieme dei tasti Capotasti: sono le barrette metalliche de delimitano i tasti Corde: sono la parte vibrante dello strumento le creatrici di note Cassa/Corpo: l’insieme di: Tavola armonica: il legno superiore che vibra amplificando il suono Fasce: i legni curvi che seguono la forma della tavola Fondo: Tavola opposta alla tavola armonica Buca (chitarre classiche/acustiche): foro della tavola armonica che lascia uscire le vibrazioni dell’aria all’interno della cassa Ponticello: dove si annoda l’altro capo delle corde
- 10 TORNA ALLE DOMANDE
- 11 4. Quali tipi di chitarra esistono?
- 12 Questa è la chitarra Classica ed è formata da questi elementi: Le corde sono tutte di Nylon, ma le tre dette corde bassi, sono ricoperte da un avvolgimento di metallo. Questo strumento permette una grande varietà timbrica: da un suono colto caldo ad un suono molto secco e brillante, ma non solo: i timbri dipendono anche da come vengono pizzicate le corde, così si può accompagnare una canzone con gli accordi oppure eseguire il repertorio classico pizzicando le corde con le dita ed è anche usata per il flamenco o per la musica sudamericana.
- 13 Questa è invece la chitarra acustica che è parente molto stretta della chitarra classica infatti le differenze sono nella forma della cassa che è meno concava sulle fasce laterali, nel fatto che la tastiera ed il manico sono più lunghi, ma soprattutto perché le corde sono tutte e sei di metallo, quindi l’amplificazione del suono avviene nello stesso modo della chitarra classica attraverso la cassa armonica, ma risulta essere più brillante molto adatto all’accompagnamento della canzoni.
- 14 Questa è la chitarra Elettrica che fondamentalmente si differenzia dalla chitarra acustica per il metodo di amplificazione del suono, il corpo della chitarra non è vuoto all’intero ma solido infatti il nome di queste chitarre è Solid Body e le sei corde di metallo vibrano davanti ad uno o più rilevatori chiamati pick up che attraverso una corrente magnetica indotta portano il suono all’amplificatore ed agli effetti per poi mandarlo ad un altoparlante che ci restituisce il suono definitivo. Questo strumento si presta a vari utilizzi grazie al grande numero di timbri ottenibili, si passa quindi dall’accompagnamento, al Jazz o al blues , al solismo , ma soprattutto al rock.
- 15 Questo è invece il basso o per meglio dire la chitarra basso molto simile alla chitarra solid body, ma con quattro corde ed un manico decisamente più lungo allo scopo di ottenere note più gravi, questo strumento, all’interno di un complesso musicale, assieme alla batteria fa parte della cosiddetta sezione ritmica. Normalmente viene suonato a note singole con varie tecniche.
- 16 Ma la famiglia delle chitarre non finisce qui, altri tipi sono le chitarre Classiche Elettrificate o Acustiche Elettrificate che a differenza del modello descritto in precedenza hanno la particolarità di avere un trasduttore piezoelettrico nel ponticello o, in alcuni casi, un vero e proprio microfono al loro interno che permette di collegarle ad un amplificatore; la chitarra Semiacustica è invece lo strumento tipico del Jazz, possiamo dire che è un incrocio tra chitarra elettrica ed acustica con il corpo vuoto dove la buca è sostituita da due fori a forma di “f” corsiva ma comunque amplificata dai pick up; il dobro è invece una chitarra molto strana con la cassa fatta di metallo.
- 17 TORNA ALLE DOMANDE
- 18 5. Ci sono accessori utili per lo studio della chitarra?
- 19 Vediamo ora alcuni strumenti utili nello studio della chitarra. Il Poggiapiede serve per poter alzare una gamba in modo da ottenere una posizione più comoda per l’esecuzione. L’ Accordatore elettronico ci comunica attraverso una lancetta , un display o dei led luminosi se la corda è intonata. Il Diapason o corista serve a darci l’intonazione del la sempre per accordare la chitarra ad orecchio Il Metronomo che serve a scandire e mantenere il tempo. Il Plettro che useremo per pizzicare le corde. Il Capotasto mobile serve per “accorciare” la tastiera in modo da poter intonare lo strumento più acuto Le “Unghie” sono da considerarsi un vero e proprio accessorio come il plettro, si usano per pizzicare le corde nelle tecnica fingerpicking Lo Slide o Bottle Neck permette di ottenere dalla chitarra un suono simile alle chitarre Hawaiane, infatti facendolo scorrere sulle corde senza farle toccare sulla testiera si elimina la divisione del manico in tasti per ottenere una continua e lineare variazione di intonazione.
- 20 TORNA ALLE DOMANDE
- 21 6. Cosa significa: “chitarra classica”?
- 22 E’ importante non confondere quello che si fa con la chitarra e la tipologia di chitarra stessa, cioè sulla chitarra classica è possibile fare dell’accompagnamento come su tutte le altre, facendo gli accordi e pizzicando le corde con il plettro, mentre suonare la chitarra classica (e quindi il repertorio classico) significa suonare pizzicando le corde con le dita e suonare (normalmente) musica scritta su un pentagramma.
- 23 TORNA ALLE DOMANDE
- 24 7. Cosa significa accompagnare un un brano musicale?
- 25 Accompagnare un brano significa suonare gli accordi a tempo eseguendo un disegno ritmico per supportare la melodia del canto o di un altro strumento. Gli accordi possono essere suonati interamente o arpeggiati sia con le dita che con il plettro e si possono inserire delle variazioni negli accordi come per creare una nuova melodia che faccia da complemento a quella principale, o si possono aggiungere note di passaggio per concatenare meglio gli accordi.
- 26 TORNA ALLE DOMANDE
- 27 8. Cosa si può fare con la chitarra?
- 28 Normalmente la chitarra è associata all’accompagnamento delle canzoni, ma è solo una parte di quello che si può fare con questo strumento. Come tutti gli strumenti a suono determinato (cioè che producono note), sulla chitarra si possono eseguire melodie e, come tutti gli strumenti polifonici (che possono eseguire più note contemporaneamente a differenza della maggior parte degli strumenti a fiato che invece possono eseguire solo una nota alla volta), si possono eseguire contemporaneamente accompagnamento e parte melodica, cosa che avviene molto frequentemente nel repertorio della chitarra classica.
- 29 TORNA ALLE DOMANDE
- 30 9. Quali altri suoni si possono produrre con la chitarra?
- 31 La chitarra offre all’esecutore una possibilità importante cioè quella di avere direttamente il contatto con le parti vibranti dello strumento così da poter decidere volta per volta anche il tipo di suono da utilizzare, quindi pizzicando le corde in prossimità del ponticello avremo un suono più squillante e metallico, viceversa pizzicandole a metà lunghezza (dodicesimo tasto per le corde a vuoto) il suono sarà più morbido. Si può poi scegliere se pizzicare le corde con l’unghia o con il polpastrello per ottenere un suono con più o meno attacco e più o meno squillante o anche tirare le corde verso l’esterno in modo da farle sbattere contro la tastiera producendo un insieme di suono percussivo e di nota chiamato normalmente “slap”. Anche l’inclinazione del plettro nel colpire le corde determina una grande varietà timbrica: Se il plettro pizzica la corda arrivando in posizione parallela alla corda stessa, si sentirà molto la nota e poco il “rumore” dell’attacco, viceversa aumentando l’angolo di inclinazione si avrà un intensità della nota un po’ minore ma un più forte rumore iniziale. Anche la mano sinistra partecipa alla varietà timbrica dello strumento con le tecniche del legato, del bending e dello slide, che ora però non possiamo approfondire. Si può usare il palmo della mano destra per smorzare la vibrazione delle corde ottenendo un suono stoppato e non ancora soddisfatti, si può trasformare la chitarra in uno strumento percussivo colpendo con la mano o con le dita la cassa della chitarra sia sulla tavola armonica che sulle fasce laterali (addirittura sul fondo girandola completamente) oppure bloccando la vibrazione delle corde con la mano sinistra e pizzicando con il plettro (quest’ultima tecnica è sicuramente la più frequente anche all’interno delle ritmiche normalmente usate).
- 32 TORNA ALLE DOMANDE
- 33 10. Quali sono i punti forza e deboli delle varie techiche chitarristiche?
- 34 La chitarra può essere pizzicata con le dita o con il plettro, queste due tecniche si adattano a funzioni diverse. Utilizzando il plettro non sarà possibile pizzicare contemporaneamente due o più corde specialmente se le corde da mettere in vibrazione non sono adiacenti, con le dita invece le ritmiche sono più difficili da realizzare ed inoltre imparare ad usare ciascun dito della mano destra per pizzicare le corde richiede uno studio più approfondito rispetto all’utilizzo del plettro che inizialmente per l’accompagnamento è la scelta più immediata.
- 35 TORNA ALLE DOMANDE
- 36 11. Scrivere la musica, perchè? Come?
- 37 Molte volte ci si trova davanti ad un quesito: ma per suonare bisogna saper leggere e scrivere la musica? La risposta giusta è: “No, però….”, spiegherò questo “però” con un parallelismo con la lingua parlata può essere utile: per parlare in italiano non è necessario saper scivere o leggere, ma allora a cosa serve l’alfabetizzazione? Forse non è questo il luogo per fare questa disquisizione così profonda, ma proviamo a pensare molto semplicemente quando ci è necessario scivere qualcosa: forse per ricordarsi di un pensiero o di una bella frase o di un appuntamento o solo della lista della spesa o per far sapere qualcosa a qualcuno che non possiamo avere lì in quel momento o per poterci riflettere sopra seduta strane o più tardi o anche per organizzare meglio le idee. Nella musica è lo stesso: si scrive musica per poter ricordare una sequenza di note o di accordi, o per farla avere a qualcun’altro o se si “inventa” una melodia o un accompagnamento per ricordarselo in futuro. Si potrebbe controbattere che per questo ci sono anche i registratori…. beh ma questo varrebbe anche per la lingua parlata! La differenza è che riascoltando una registrazione a distanza di mesi difficilmente si potranno riprodurre istantaneamente tutte idee contenute specialmente se il brano inciso è più articolato, mentre potendole leggere tutto si semplifica. Occorre quindi stabilire delle regole per scrivere la musica le quali ci dovranno spiegare che nota bisogna suonare, quanto dura, come sono organizzati gli accenti, se questa nota è da sola o fa parte di un accordo, e poi come deve essere suonata, con quale intensità ecc. Le regole da stabilire sono molte, è quindi meglio usare le regole già create (per altro molto logiche) in modo da parlare tutti lo stesso linguaggio, pensiamo a cosa succederebbe se ognuno di noi creasse delle regole proprie per parlare l’italiano, accidenti, già è complicato capirsi pur parlando tutti la stessa lingua ed avendo imparato tutti le stesse cose??!! Un buon motivo per saper leggere la musica può essere poter suonare la nostra canzone preferita senza dover “tirare giù ad orecchio” (come si dice in gergo) tute le note, gli accordi ed i ritmi.
- 38 TORNA ALLE DOMANDE
- 39 12. La musica si scrive in un modo solo?
- 40 Anche per questa questione la risposta è la stessa “No, però…”. In musica come nella lingua scritta c’è uno standard usato da tutti, ma ci sono anche le sigle o le abbreviazioni (che se si estrapolano dal contesto in cui sono create perdono il loro significato), ad esempio la sigla D.C. In un contesto politico designa un vecchio partito, ma in musica significa semplicemente Da Capo! O la parola “Fuga” che in lingua italiana è il sostantivo di fuggire mentre in musica è un tipo di composizione come la Sonata o il Rondò.
- 41 TORNA ALLE DOMANDE
- 42 13. Vorrei comprare un buon amplificatore uso casalingo o piccolo live
- 43 ho acquistato un “engl SCREAMER 50” valvolare a 1000 euris circa, niente male,ma per la casa è un po’ troppo; per casa un valvolare a 30 vatt non è male e va bene anche per fuori, poi per la marca la scelta è molto personale,l’engl ha un buon distorto dall’hard rock al blues ha 4 canali clean-crunch-dist-HiGainDist e su ogni canale ha il volume di ritmica e solo, devo dire che sono proprio contento i clean sono ponenti dinamici e a volume sono degli schiaffi in pieno volto; poi ci sono i fender che sono sempre fra i migliori sui puliti ed una selva di ampli che però vale la pena di testare con la tua chitarra e le tue mani. Se provi gli orange poi mi dici che ne pensi, ne parlano tutti bene. A GBL sponsorizzano i koch, ne ho provato uno che però sui distorti non mi soddisfaceva (…certo io sono sempre un metallaro […] e se il distorto non spinge, non mi accontento), poi se hai le tasche piene, i mesa boogie sono fantastici, però a volumi bassi non rendono e devi prenderti o un riduttore di potenza o uno da pochi watt. C’è anche una soluzione che ti potrebbe sciogliere il quesito sugli effetti, cioè la fender ha fatto una linea che si chiama Cyber-qualcosa, la Vox ha fatto i Valvetronix e la line6 hai suoi apmli flextone e tutte queste linee di amplificatori sono ad emulazione valvolare con sezione multieffetto integrata e di buon livello, quindi in un combo potresti avere tutto quello che ti serve con la sua pedaliera di controllo e di solito sulla pedaliera ci sono anche i pedali di espressione che ti evitano il montaggio di wah wah e pedale volume. Questi ampli hanno le imitazioni dei suoni di marche famose e devo dire che ingannano! http://www.voxamps.co.uk http://www.line6.com/flextoneiii/features.htm http://www.fender.com/products http://www.koch-amps.com/ Gli spider della line 6 che vanno bene come entry level. Sugli ampli non a valvole vai intorno ai 60/80 watt mentre su un valvolare ne bastano 30 (ho sentito un vox ac30 che spettina ed io posseggo un finale mesaboogie 22+22 watt ed è impressionante, sproporzionato) Ho acquistato un effetto della line6 che si chiama pod xt che simula gli amplificatori più famosi e l’ho usato qualche volta nei locali direttamente nell’impianto, ha una sezione effetti e ha fatto la sua porca figura, solo che non hai un vero ampli ma se ti metti le cuffie sembra veramente di suonare su un palco.
- 44 TORNA ALLE DOMANDE
- 45 14. Vorrei comprare multieffetto per chitarra Per le pedaliere, non sono un utilizatore, ho sentito però dire bene degli effetti (a rack) della tc electronics quindi immagino che il loro g-system che è una pedaliera sia un buon prodotto,altrimenti rivolgiti ai soiti noti: boss, digitech, zoom, ibanez, ecc
- 46 TORNA ALLE DOMANDE
- 47 15. Vorrei comprare basso acustico (da non spendere una follia….)
- 48 Per il basso acustico, ne ho suonato uno solo una volta, e bisogna dire che (almeno quello) non aveva un gran volume, le frequenze così basse richiederebbero la cassa di risonanza di un contrabbasso…questa sì che sarebbe una soluzione (non economica) perchè tra l’altro il contrabbasso ha la stessa accordatura del basso, cmq credo che tutte le grosse marhe industriali ne producano e anche se non ne conosco, prova a vedere questihttp://www.washburn.com/products/bassacoustic/ab40ab10.aspx la marca è stata o è legata al nome di Nuno Bettencourt degli Extreme (more than words) quindi magari è un po’ una garanzia. Sul sito yamaha ce n’è uno semiacustico
- 49 TORNA ALLE DOMANDE
- 50
risposte
1. Cosa sono melodia, armonia e ritmo?
E’ importante da subito definire i concetti fondamentali a cui si farà riferimento quando si parlerà di musica; con il termine melodia si intende una successione di note organizzata nel tempo, quindi possiamo dire che la melodia è la parte che possiamo cantare e può essere eseguita da un cantante o da uno strumento solista; con il termine invece di armonia si intende la successione di accordi che normalmente fa da accompagnamento alla parte melodica; però queste due funzioni non starebbero insieme se non seguissero uno stesso ritmo, cioè una successione di accenti che determina l’andamento della composizione musicale.
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2. Cosa è un accordo?
Un accordo è un insieme di tre note di nome diverso che possono essere eseguite contemporaneamente o separatamente ed in questo caso si dice che l’accordo viene arpeggiato.
A seconda delle note che compongono l’accordo e della distanza tra di loro, si possono avere tre tipologie di accordi più frequentemente usati:
Accordo MAGGIORE: questi sono gli accordi che trasmettono più facilmente una sensazione di serenità, allegria o pace.
Accordo MINORE: questi al contrario suscitano una sensazione di tristezza o malinconia.
Accordo di SETTIMA: questi invece danno una sensazione di tensione, di non riposo, e normalmente sono seguiti da un accordo maggiore o minore sul quale risolvono allentando la tensione accumulata.
Quindi ogni tipo di accordo ha una sua funzione evocativa che associata ad un andamento ritmico supporta ed accompagna la melodia.
Una sequenza di accordi che viene ripetuta più volte all’interno di un brano è detta giro armonico o semplicemente giro.
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3. Come è fatta la chitarra?
Gli elementi costitutivi della chitarra sono:
Paletta: di varie forme è la parte dove alloggiano le meccaniche
Meccaniche: meccanismi ai quali sono annodate le corde che servono per tenderele
Manico: il “braccio” che va dalla cassa alla paletta
Tastiera: è la parte anteriore del manico cioè l’insieme dei tasti
Capotasti: sono le barrette metalliche de delimitano i tasti
Corde: sono la parte vibrante dello strumento le creatrici di note
Cassa/Corpo: l’insieme di:
Tavola armonica: il legno superiore che vibra amplificando il suono
Fasce: i legni curvi che seguono la forma della tavola
Fondo: Tavola opposta alla tavola armonica
Buca (chitarre classiche/acustiche): foro della tavola armonica che lascia uscire le vibrazioni dell’aria all’interno della cassa
Ponticello: dove si annoda l’altro capo delle corde
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4. Quali tipi di chitarra esistono?
Questa è la chitarra Classica ed è formata da questi elementi:
Le corde sono tutte di Nylon, ma le tre dette corde bassi, sono ricoperte da un avvolgimento di metallo.
Questo strumento permette una grande varietà timbrica: da un suono colto caldo ad un suono
molto secco e brillante, ma non solo: i timbri dipendono anche da come vengono pizzicate le corde, così si può accompagnare una canzone con gli accordi oppure eseguire il repertorio classico pizzicando le corde con le dita ed è anche usata per il flamenco o per la musica sudamericana.
Questa è invece la chitarra acustica che è parente molto stretta della chitarra classica infatti le differenze sono nella forma della cassa che è meno concava sulle fasce laterali, nel fatto che la tastiera ed il manico sono più lunghi, ma soprattutto perché le corde sono tutte e sei di metallo, quindi l’amplificazione del suono avviene nello stesso modo della chitarra classica attraverso la cassa armonica, ma risulta essere più brillante molto adatto all’accompagnamento della canzoni.
Questa è la chitarra Elettrica che fondamentalmente si differenzia dalla chitarra acustica per il metodo di amplificazione del suono, il corpo della chitarra non è vuoto all’intero ma solido infatti il nome di queste chitarre è Solid Body e le sei corde di metallo vibrano davanti ad uno o più rilevatori chiamati pick up che attraverso una corrente magnetica indotta portano il suono all’amplificatore ed agli effetti per poi mandarlo ad un altoparlante che ci restituisce il suono definitivo.
Questo strumento si presta a vari utilizzi grazie al grande numero di timbri ottenibili, si passa quindi dall’accompagnamento, al Jazz o al blues , al solismo , ma soprattutto al rock.
Questo è invece il basso o per meglio dire la chitarra basso molto simile alla chitarra solid body, ma con quattro corde ed un manico decisamente più lungo allo scopo di ottenere note più gravi, questo strumento, all’interno di un complesso musicale, assieme alla batteria fa parte della cosiddetta sezione ritmica. Normalmente viene suonato a note singole con varie tecniche.
Ma la famiglia delle chitarre non finisce qui, altri tipi sono le chitarre Classiche Elettrificate o Acustiche Elettrificate che a differenza del modello descritto in precedenza hanno la particolarità di avere un trasduttore piezoelettrico nel ponticello o, in alcuni casi, un vero e proprio microfono al loro interno che permette di collegarle ad un amplificatore; la chitarra Semiacustica è invece lo strumento tipico del Jazz, possiamo dire che è un incrocio tra chitarra elettrica ed acustica con il corpo vuoto dove la buca è sostituita da due fori a forma di “f” corsiva ma comunque amplificata dai pick up; il dobro è invece una chitarra molto strana con la cassa fatta di metallo.
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5. Ci sono accessori utili per lo studio della chitarra?
Vediamo ora alcuni strumenti utili nello studio della chitarra.
Il Poggiapiede serve per poter alzare una gamba in modo da ottenere una posizione più comoda per l’esecuzione.
L’ Accordatore elettronico ci comunica attraverso una lancetta , un display o dei led luminosi se la corda è intonata.
Il Diapason o corista serve a darci l’intonazione del la sempre per accordare la chitarra ad orecchio
Il Metronomo che serve a scandire e mantenere il tempo.
Il Plettro che useremo per pizzicare le corde.
Il Capotasto mobile serve per “accorciare” la tastiera in modo da poter intonare lo strumento più acuto
Le “Unghie” sono da considerarsi un vero e proprio accessorio come il plettro, si usano per pizzicare le corde nelle tecnica fingerpicking
Lo Slide o Bottle Neck permette di ottenere dalla chitarra un suono simile alle chitarre Hawaiane, infatti facendolo scorrere sulle corde senza farle toccare sulla testiera si elimina la divisione del manico in tasti per ottenere una continua e lineare variazione di intonazione.
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6. Cosa significa: “chitarra classica”?
E’ importante non confondere quello che si fa con la chitarra e la tipologia di chitarra stessa, cioè sulla chitarra classica è possibile fare dell’accompagnamento come su tutte le altre, facendo gli accordi e pizzicando le corde con il plettro, mentre suonare la chitarra classica (e quindi il repertorio classico) significa suonare pizzicando le corde con le dita e suonare (normalmente) musica scritta su un pentagramma.
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7. Cosa significa accompagnare un un brano musicale?
Accompagnare un brano significa suonare gli accordi a tempo eseguendo un disegno ritmico per supportare la melodia del canto o di un altro strumento. Gli accordi possono essere suonati interamente o arpeggiati sia con le dita che con il plettro e si possono inserire delle variazioni negli accordi come per creare una nuova melodia che faccia da complemento a quella principale, o si possono aggiungere note di passaggio per concatenare meglio gli accordi.
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8. Cosa si può fare con la chitarra?
Normalmente la chitarra è associata all’accompagnamento delle canzoni, ma è solo una parte di quello che si può fare con questo strumento. Come tutti gli strumenti a suono determinato (cioè che producono note), sulla chitarra si possono eseguire melodie e, come tutti gli strumenti polifonici (che possono eseguire più note contemporaneamente a differenza della maggior parte degli strumenti a fiato che invece possono eseguire solo una nota alla volta), si possono eseguire contemporaneamente accompagnamento e parte melodica, cosa che avviene molto frequentemente nel repertorio della chitarra classica.
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9. Quali altri suoni si possono produrre con la chitarra?
La chitarra offre all’esecutore una possibilità importante cioè quella di avere direttamente il contatto con le parti vibranti dello strumento così da poter decidere volta per volta anche il tipo di suono da utilizzare, quindi pizzicando le corde in prossimità del ponticello avremo un suono più squillante e metallico, viceversa pizzicandole a metà lunghezza (dodicesimo tasto per le corde a vuoto) il suono sarà più morbido.
Si può poi scegliere se pizzicare le corde con l’unghia o con il polpastrello per ottenere un suono con più o meno attacco e più o meno squillante o anche tirare le corde verso l’esterno in modo da farle sbattere contro la tastiera producendo un insieme di suono percussivo e di nota chiamato normalmente “slap”.
Anche l’inclinazione del plettro nel colpire le corde determina una grande varietà timbrica: Se il plettro pizzica la corda arrivando in posizione parallela alla corda stessa, si sentirà molto la nota e poco il “rumore” dell’attacco, viceversa aumentando l’angolo di inclinazione si avrà un intensità della nota un po’ minore ma un più forte rumore iniziale.
Anche la mano sinistra partecipa alla varietà timbrica dello strumento con le tecniche del legato, del bending e dello slide, che ora però non possiamo approfondire. Si può usare il palmo della mano destra per smorzare la vibrazione delle corde ottenendo un suono stoppato e non ancora soddisfatti, si può trasformare la chitarra in uno strumento percussivo colpendo con la mano o con le dita la cassa della chitarra sia sulla tavola armonica che sulle fasce laterali (addirittura sul fondo girandola completamente) oppure bloccando la vibrazione delle corde con la mano sinistra e pizzicando con il plettro (quest’ultima tecnica è sicuramente la più frequente anche all’interno delle ritmiche normalmente usate).
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10. Quali sono i punti forza e deboli delle varie techiche chitarristiche?
La chitarra può essere pizzicata con le dita o con il plettro, queste due tecniche si adattano a funzioni diverse. Utilizzando il plettro non sarà possibile pizzicare contemporaneamente due o più corde specialmente se le corde da mettere in vibrazione non sono adiacenti, con le dita invece le ritmiche sono più difficili da realizzare ed inoltre imparare ad usare ciascun dito della mano destra per pizzicare le corde richiede uno studio più approfondito rispetto all’utilizzo del plettro che inizialmente per l’accompagnamento è la scelta più immediata.
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11. Scrivere la musica, perchè? Come?
Molte volte ci si trova davanti ad un quesito: ma per suonare bisogna saper leggere e scrivere la musica? La risposta giusta è: “No, però….”, spiegherò questo “però” con un parallelismo con la lingua parlata può essere utile: per parlare in italiano non è necessario saper scivere o leggere, ma allora a cosa serve l’alfabetizzazione? Forse non è questo il luogo per fare questa disquisizione così profonda, ma proviamo a pensare molto semplicemente quando ci è necessario scivere qualcosa: forse per ricordarsi di un pensiero o di una bella frase o di un appuntamento o solo della lista della spesa o per far sapere qualcosa a qualcuno che non possiamo avere lì in quel momento o per poterci riflettere sopra seduta strane o più tardi o anche per organizzare meglio le idee. Nella musica è lo stesso: si scrive musica per poter ricordare una sequenza di note o di accordi, o per farla avere a qualcun’altro o se si “inventa” una melodia o un accompagnamento per ricordarselo in futuro. Si potrebbe controbattere che per questo ci sono anche i registratori…. beh ma questo varrebbe anche per la lingua parlata! La differenza è che riascoltando una registrazione a distanza di mesi difficilmente si potranno riprodurre istantaneamente tutte idee contenute specialmente se il brano inciso è più articolato, mentre potendole leggere tutto si semplifica.
Occorre quindi stabilire delle regole per scrivere la musica le quali ci dovranno spiegare che nota bisogna suonare, quanto dura, come sono organizzati gli accenti, se questa nota è da sola o fa parte di un accordo, e poi come deve essere suonata, con quale intensità ecc.
Le regole da stabilire sono molte, è quindi meglio usare le regole già create (per altro molto logiche) in modo da parlare tutti lo stesso linguaggio, pensiamo a cosa succederebbe se ognuno di noi creasse delle regole proprie per parlare l’italiano, accidenti, già è complicato capirsi pur parlando tutti la stessa lingua ed avendo imparato tutti le stesse cose??!!
Un buon motivo per saper leggere la musica può essere poter suonare la nostra canzone preferita senza dover “tirare giù ad orecchio” (come si dice in gergo) tute le note, gli accordi ed i ritmi.
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12. La musica si scrive in un modo solo?
Anche per questa questione la risposta è la stessa “No, però…”.
In musica come nella lingua scritta c’è uno standard usato da tutti, ma ci sono anche le sigle o le abbreviazioni (che se si estrapolano dal contesto in cui sono create perdono il loro significato), ad esempio la sigla D.C. In un contesto politico designa un vecchio partito, ma in musica significa semplicemente Da Capo! O la parola “Fuga” che in lingua italiana è il sostantivo di fuggire mentre in musica è un tipo di composizione come la Sonata o il Rondò.
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13. Vorrei comprare un buon amplificatore uso casalingo o piccolo live
ho acquistato un “engl SCREAMER 50” valvolare a 1000 euris circa, niente male,ma per la casa è un po’ troppo; per casa un valvolare a 30 vatt non è male e va bene anche per fuori, poi per la marca la scelta è molto personale,l’engl ha un buon distorto dall’hard rock al blues ha 4 canali clean-crunch-dist-HiGainDist e su ogni canale ha il volume di ritmica e solo, devo dire che sono proprio contento i clean sono ponenti dinamici e a volume sono degli schiaffi in pieno volto; poi ci sono i fender che sono sempre fra i migliori sui puliti ed una selva di ampli che però vale la pena di testare con la tua chitarra e le tue mani. Se provi gli orange poi mi dici che ne pensi, ne parlano tutti bene. A GBL sponsorizzano i koch, ne ho provato uno che però sui distorti non mi soddisfaceva (…certo io sono sempre un metallaro […] e se il distorto non spinge, non mi accontento), poi se hai le tasche piene, i mesa boogie sono fantastici, però a volumi bassi non rendono e devi prenderti o un riduttore di potenza o uno da pochi watt.
C’è anche una soluzione che ti potrebbe sciogliere il quesito sugli effetti, cioè la fender ha fatto una linea che si chiama Cyber-qualcosa, la Vox ha fatto i Valvetronix e la line6 hai suoi apmli flextone e tutte queste linee di amplificatori sono ad emulazione valvolare con sezione multieffetto integrata e di buon livello, quindi in un combo potresti avere tutto quello che ti serve con la sua pedaliera di controllo e di solito sulla pedaliera ci sono anche i pedali di espressione che ti evitano il montaggio di wah wah e pedale volume. Questi ampli hanno le imitazioni dei suoni di marche famose e devo dire che ingannano!
http://www.voxamps.co.uk
http://www.line6.com/flextoneiii/features.htm
http://www.fender.com/products
http://www.koch-amps.com/
Gli spider della line 6 che vanno bene come entry level.
Sugli ampli non a valvole vai intorno ai 60/80 watt mentre su un valvolare ne bastano 30 (ho sentito un vox ac30 che spettina ed io posseggo un finale mesaboogie 22+22 watt ed è impressionante, sproporzionato) Ho acquistato un effetto della line6 che si chiama pod xt che simula gli amplificatori più famosi e l’ho usato qualche volta nei locali direttamente nell’impianto, ha una sezione effetti e ha fatto la sua porca figura, solo che non hai un vero ampli ma se ti metti le cuffie sembra veramente di suonare su un palco.
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14. Vorrei comprare multieffetto per chitarra
Per le pedaliere, non sono un utilizatore, ho sentito però dire bene degli effetti (a rack) della tc electronics quindi immagino che il loro g-system che è una pedaliera sia un buon prodotto,altrimenti rivolgiti ai soiti noti: boss, digitech, zoom, ibanez, ecc
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15. Vorrei comprare basso acustico (da non spendere una follia….)
Per il basso acustico, ne ho suonato uno solo una volta, e bisogna dire che (almeno quello) non aveva un gran volume, le frequenze così basse richiederebbero la cassa di risonanza di un contrabbasso…questa sì che sarebbe una soluzione (non economica) perchè tra l’altro il contrabbasso ha la stessa accordatura del basso, cmq credo che tutte le grosse marhe industriali ne producano e anche se non ne conosco, prova a vedere questihttp://www.washburn.com/products/bassacoustic/ab40ab10.aspx la marca è stata o è legata al nome di Nuno Bettencourt degli Extreme (more than words) quindi magari è un po’ una garanzia. Sul sito yamaha ce n’è uno semiacustico
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