Vi elenco alcuni materiali reperiti sul web concernenti la sorella di Wolfagang : Maria Anne Mozart detta Nannerl che ci raccontano un mondo, nella cui cultura ed usi, essere donna era un impedimento per molte carriere, compresa quella musicale

https://www.fanpage.it/cultura/mozart-il-vero-genio-era-sua-sorella-ma-dovette-smettere-di-suonare-per-cercarsi-marito/

https://www.storicang.it/a/maria-anna-mozart-sorella-che-ispiro-amadeus_15024

fonte: https://www.huffingtonpost.it/2015/10/31/maria-anna-mozart_n_8441048.html

Maria Anna Mozart suonava meglio di Wolfgang. Ma fu costretta a smettere per imparare a cucire e trovare marito

WIKIMEDIA

Maria Anna Mozart, la sorella maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, aveva quanto meno lo stesso talento del fratello, ma fu costretta a smettere di suonare per imparare a cucire e trovare un marito. Negli anni giovanili fratello e sorella si esibirono insieme in giro per l’Europa, e spesso fu proprio “Nannerl” (il soprannome di Maria Anna) a conquistare di più l’attenzione dei critici. Poi però il capofamiglia Leopold decise di sacrificare il talento della giovane Nannerl per puntare tutto su Wolfgang: i soldi non bastavano per finanziare i tour europei di entrambi, e così a 18 anni la carriera di Maria Anna fu interrotta. Il destino di Nannerl era un altro: sposare un ricco barone, diventare una buona moglie e una buona madre.

A far risuonare a distanza di quasi due secoli la storia della sorella dimenticata di Wolfgang Amadeus Mozart è l’opera teatrale scritta da Sylvia Milo “The Other Mozart”. Utilizzando documenti e lettere della famiglia Mozart, Milo ha deciso di dare voce a Nannerl, alla donna e all’artista, alla musicista che è stata e a quella che sarebbe potuta diventare.

Le lettere citate da Milo parlano da sole. Così scriveva il padre Leopold: “A soli 12 anni, la mia piccola ragazza è tra i migliori pianisti d’Europa”. Lo stesso Wolfgang aveva ben chiaro il talento della sorella: “Sono stupefatto! Non sapevo fossi in grado di comporre in modo così grazioso. In una parola, il tuo Lied è bello. Ti prego, cerca di fare più spesso queste cose”. Purtroppo, le cose sono andate diversamente – e in modo fin troppo prevedibile. A quel tempo, infatti, soltanto le famiglie ricchissime potevano permettersi di investire su una pianista, poiché era dato per scontato che le donne suonassero gratis. Eppure – spiega Milo in un’intervista a The Huffington Post – il responso dei critici dell’epoca è chiaro: “Nannerl suonava anche meglio di Wolfgang. Spesso, guardando la storia dal punto di vista delle donne, ci accorgiamo di non avere una fotografia completa”.

 

 

Che fine ha fatto la sorella di Mozart?